IL CASTELLO
Il Castello di Gaeta fu costruito da Federico II di Svevia tra il 1223 e 1226.
Il Castello aveva un’importante funzione strategica: di qui si accedeva via mare al Regno di Sicilia.
Il Castello di Federico II restò in piedi pochi anni perché venne demolito durante una rivolta. Nel 1266 il nuovo signore dell’Italia meridionale Carlo I d’Angiò occupò Gaeta e ricostruì sui ruderi del Castello di Federico II una fortezza di fronte al mare.
Un anno decisivo nella storia del Castello è il 1435 perché lo spagnolo Alfonso V d’Aragona stabilì qui la sede sua e della sua corte e da Gaeta iniziò la sua espansione nel Regno di Napoli. Dall’anno seguente, Alfonso cominciò i lavori di ampliamento e di fortificazione dell’edificio.
I francesi e gli spagnoli si contesero a lungo Gaeta; ma la città e il suo Castello rimasero sempre in mano agli spagnoli fino all’inizio del Settecento.
Nel 1734, il Regno di Napoli passò sotto il controllo di Carlo III di Borbone, che subito iniziò i lavori di restauro del Castello di Gaeta.
L’Ottocento fu un secolo tormentato perché il Castello cambiò spesso proprietario. In molti assedi, la fortificazione, pur soccombendo, mostrò tutta la sua efficienza. Si può ricordare l’assedio del 1806 (da parte dei francesi), quello del 1815 (durante la guerra austro-napoletana) e quello del 1860 (durante le guerre per l’unità d’Italia).
I Borbone, oltre a mantenere in funzione i passaggi segreti, intervennero sull’architettura del Castello.
Dal Settecento il Castello è servito anche come penitenziario. E questo è stato il suo unico impiego dopo l’Unità d’Italia: fino al 1990 è stato un carcere militare.
Oggi il Castello, proprietà dello Stato, è concesso in uso all’Università degli Studi Cassino e del Lazio Meridionale. L’ateneo utilizza l’edificio come sede per la formazione superiore, per seminari, congressi e per altre manifestazioni culturali, curandone la valorizzazione e garantendone la fruizione, in uno spirito di condivisione del bene con la città.