Il Centro Mondiale di Comunicazioneu

 

Che cos’è il Centro Mondiale di Comunicazione?

Il Centro Mondiale di Comunicazione è un progetto ideato dallo scultore Hendrik Christian Andersen e dall’architetto Ernest Hébrard, tra il 1901 e il 1911.
Il progetto fu presentato in un volume pubblicato nel 1913, intitolato Creation of a World Centre of Communication.
Il Centro non fu mai costruito: rimangono solo i progetti della struttura urbana, i disegni degli edifici e alcune sculture.

Quale doveva essere la funzione del Centro Mondiale di Comunicazione?

Intenzione degli autori era accogliere presso il Centro i migliori prodotti intellettuali dell’umanità, sia in ambito scientifico sia in quello artistico.
In questo luogo ideale, la comunicazione sarebbe stata al servizio del Bene, del Progresso tecnologico e della Civiltà. Il Centro era suddiviso in tre aree: il Centro Olimpico, il Centro Artistico ed il Centro Scientifico. Il Centro Olimpico avrebbe accolto uno stadio, palestre, piscine e, all’ingresso, due statue giganti di un uomo e di una donna con una fiaccola in mano. Il Centro Artistico avrebbe ospitato un Palazzo delle Belle Arti, gallerie, biblioteche, scuole, teatri e giardini botanici e, ai lati di essi, due cattedrali. In mezzo alla piazza principale sarebbe stata collocata la Fontana della Vita.
Il Centro Scientifico, invece, sarebbe stato destinato ai Palazzi dei Congressi Scientifici, al Tempio delle Religioni e alla Corte di Giustizia.
Tutto era completato da una imponente Torre del Progresso, in cima alla quale doveva trovarsi una gigantesca antenna di trasmissione. All’interno doveva collocarsi il Centro di Stampa Mondiale che avrebbe avuto il compito di divulgare i progressi della scienza.

Dove si pensava di costruire il Centro Mondiale di Comunicazione?

Andersen ed Hébrard non individuarono il luogo in cui costruire il Centro Mondiale di Comunicazione. In un primo momento avevano pensato di realizzarlo nella pacifica Svizzera o in Belgio, perché il progetto era stato condiviso e appoggiato idealmente dal premio Nobel per la pace Henri Lafontaine e dal pacifista Paul Otlet, entrambi di origine belga.

Perché Andersen si avventurò in un progetto così grandioso?

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, molti architetti proposero piani urbanistici di ‘città ideali’, simili per molti aspetti al Centro Mondiale di Andersen. Tra questi l’architetto finlandese Eliel Saarinen per Helsinki e il celebre architetto urbanista svizzero-francese Le Corbusier. Non si trattava di città immaginarie, ma di progetti particolareggiati con i quali si sperava di offrire nuovi servizi pubblici ai cittadini, delineando spazi comuni dedicati ad attività di ingegno e di ricreazione. Il tema fondamentale di questi progetti era sempre quello della convivenza pacifica tra gli uomini.

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